Nelle opere degli anni Novanta il linguaggio di Perilli si rafforza ulteriormente in un cromatismo acceso, ilare, vivace e brillante: le forme si sviluppano in condizione bidimensionale, espandendosi nello spazio della tela e acquistando strutture di grande eleganza e movimento. Le opere di Perilli si qualificano in una direzione assolutamente astratta e al contempo si articolano cromaticamente lasciando che il colore possa argomentare e aiutare l’emergere e l’esprimersi stesso delle forme.
[boxartgallery.com - 21 novembre 2006]
Quando sotto i nostri occhi scorrono le immagini delle opere recenti di Achille Perilli, la prima impressione è quella di guardare dentro un caleidoscopio. Ma questo è il momento puramente visivo, che non esaurisce il significato della sua pittura, la quale ha la sua vera matrice in un’intuizione intellettuale tradotta in costruzione visiva. I quadrati, le losanghe, i triangoli, che sono le cellule con cui sono costruite le strutture dei suoi quadri, non si assemblano con la casualità o le regole di un movimento meccanico, ma si sviluppano l’una dall’altra, nel senso che derivano l’una dall’altra con un procedimento geometrico: non quello di una geometria razionale, che è per definizione logicamente prevedibile, bensì quello di un irrazionale geometrico, che ammette ed esplora le devianze imprevedibili.
La componente intellettuale, che connota specificamente l’opera di Perilli nel panorama degli artisti del gruppo di Forma Uno, non esclude tuttavia suggestioni naturalistiche: non sul piano figurale, evidentemente, ma emotivo. “Il colore mi sgorga dalle mani come acqua piovana. Sul nascere della primavera, i primi verdi hanno i toni leggeri e vellutati…” Del resto basta guardare le sue sculture per convincersi che il richiamo alla natura, anche se sotterraneo, è un elemento ben presente in lui.
Un altro tratto distintivo della sua personalità, è che si esprime in modo creativo all’interno di codici diversi, quello pittorico e quello linguistico (i titoli delle sue opere sono anch’essi delle “invenzioni” originali); così come si muove agilmente sul piano del “fare” e su quello del “pensare” artistico.
[comunicato stampa - exibart.it]
L'immagine pittorica (ed è, questo, un ulteriore indizio della aspirazione sempre viva in Perilli ad un lavoro di connessione fra codici espressivi differenti, testimoniato anche dalla collaborazione con poeti come Alfredo Giuliani o, in teatro, con il Gruppo Altro) si articola allora gradatamente in sequenza di episodi, di tracce fantasmatiche concatenate secondo uno schema narrativo prossimo a quello delle strips fumettistiche sino a recuperare, attorno al '68, all'interno dei profili instabili ed irregolari una nuova configurazione, apparentemente geometrica, che si vuole in realtà sovvertitrice della prospettiva (qualificata come "repressiva"), "folle immagine" prodotta da leggi di strutturazione automatica, di accrescimento della complessità, di percorribilità labirintica, di esaltazione dell'ambiguità comunicativa. E' quindi l'idea di trasformazione non premeditata anziché la volontà di compiutezza a generare il metodo formale di cui Perilli si vale per risolvere il problema, posto da El Lissitzkij, di "configurare lo spazio immaginario attraverso un oggetto materiale", il dipinto. Un metodo che, a partire da una figura matrice (dapprima un parallelepipedo, da ultimo un quadrato posto al margine della tela), sviluppa - scrive Elisabetta Cristallini - "automaticamente e per proliferazione altre figure irripetibili, instabili, complicate, magicamente sospese", architetture che eludono il rigore del codice geometrico attraverso il gioco di proprietà e impossibilità prospettiche, degli accostamenti cromatici ambigui per consentire il dispiegarsi delle potenzialità creative dell'irrazionale.
[Hozro.it - 21 novembre 2006]
"..I rami di vecchi olmi, tigli, querce si protendono come artigli lavorati, in parte dal tempo in parte dall’artista, verso lo spettatore [...] Le mani che hanno lavorato col mare e col vento a ridare vita a questi grandi tronchi sono quelle di Achille Perilli, artista eclettico che sfugge a un’etichetta..."
[lettera22.it - 21 novembre 2006]
|